Annales_2:Si vis pacem para bellum

Annales_2

Posted by Massimo Meridio On lunedì 26 marzo 2012 0 commenti

Il poeta narra che sul Parnaso gli apparve in sogno l'anima di Omero e che egli gli abbia detto di essersi incarnato prima nel corpo di un pavone (simbolo dell'immortalità dell'anima), poi nel corpo di Pitagora (ma è chiaramente un'interpolazione posteriore erroneamente aggiunta dal copista per meglio giustificare la reincarnazione dell'anima, secondo l'insegnamento pitagorico) e infine nel corpo del poeta, affinché come nuovo Omero cantasse ai Latini la vicenda epica di Roma. Nel sogno Omero espone ad Ennio il mistero della metempsicosi. Ennio ricalca l'utilizzo del sogno dal prologo degli Aitia del poeta Callimaco, ma in questo era adoperato semplicemente come espediente narrativo volutamente finto e labile poiché il suo scopo era solo tenere insieme i fili della narrazione; mentre nell'autore romano il sogno appare come reale, concreto. Ben più evidente è invece il richiamo al greco Esiodo e al proemio della sua Teogonia.Al libro VII è presente un secondo proemio nel quale Ennio dava più spazio alle divinità della poesia, le Muse.

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