Letteratura latina _6:Si vis pacem para bellum

Letteratura latina _6

Posted by Massimo Meridio On martedì 27 marzo 2012 0 commenti

A narrare il mutare delle forme in corpi nuovi mi spinge l'estro. O dei, se vostre sono queste metamorfosi, ispirate il mio disegno, così che il canto dalle origini del mondo si snodi ininterrotto sino ai miei giorni. Prima del mare, della terra e del cielo, che tutto copre, unico era il volto della natura in tutto l'universo, quello che è detto Caos, mole informe e confusa, non più che materia inerte, una congerie di germi differenti di cose mal combinate fra loro. Non c'era Titano che donasse al mondo la luce, né Febe che nuova crescendo unisse le sue corna; in mezzo all'aria, retta dalla gravità, non si librava la terra, né lungo i margini dei continenti stendeva Anfitrite le sue braccia. E per quanto lì ci fossero terra, mare ed aria, malferma era la prima, non navigabile l'onda, l'aria priva di luce: niente aveva forma stabile, ogni cosa s'opponeva all'altra, perché in un corpo solo il freddo lottava col caldo, l'umido col secco, il molle col duro, il peso con l’assenza di peso.
“Metamorfosi”: VIII, vv. 677-720. “Filemone e Bauci”
In mezzo sta un candido favo; oltre a tutte (queste) cose, si aggiunsero facce buone (e) un’intenzione non inoperosa [=sollecita] e (non) scarsa [=generosa]. Frattanto si accorgono che il boccale, tante volte giunto al fondo, si riempie da solo, e che i vini spuntano da se stessi: sbigottiti
dall’evento prodigioso, sia Bàuci che il timido Filèmone provano paura e, con le mani volte all’insù, pronunziano preghiere e chiedono perdono per (quelle) vivande e per gli inesistenti preparativi (cerimoniali) [=per un servizio così umile, così informale]. C’era un’unica oca, guardiana di
(quella) piccolissima cascina: i proprietari avevano intenzione di ucciderla in onore degli ospiti divini. Essa, rapida con l’ala, spossa (i coniugi), lenti a causa dell’età, e (li) schiva a lungo, e alla fine sembrò essersi rifugiata accanto agli stessi dèi [=proprio accanto agli dèi]: i celesti proibirono che fosse uccisa e dissero: «(Noi) siamo dèi, ed i (vostri) empi vicini sconteranno le meritate punizioni; (ma) a voi sarà concesso di essere esentati da questo male. Lasciate subito i vostri tetti [=la vostra casa], e seguite i nostri passi, ed andate insieme sulle parti più alte del monte!».

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