Letteratura latina _9:Si vis pacem para bellum

Letteratura latina _9

Posted by Massimo Meridio On martedì 27 marzo 2012 0 commenti

L'età giulio-claudia (14-69 d.C.).
La figura carismatica di Augusto aveva dato avvio a una fase di fatto monarchica dell'impero romano, benché venisse mantenuto tutto l'impianto della facciata repubblicana e il sovrano avesse assunto il titolo di princeps, cioè "il primo (tra i cittadini)" o di imperator, cioè "comandante militare (supremo)". Di fatto il potere reale era ora nelle mani di uno solo, che lo trasmetteva per via ereditaria. La trasformazione rivoluzionaria della costituzione politica di Roma era riuscita ad Augusto, perché egli aveva saputo garantire la pace al termine di un estenuante periodo di guerre civili e perché era riuscito a gestire il potere assicurando ampi spazi alla vecchia classe dirigente (romana e italica) espressa dal Senato, in una fase di grande espansione economica. Ma gli imperatori successivi (a cominciare da quelli della famiglia giulio-claudia) non avevano né il suo carisma, né i suoi meriti storici. Cominciò quindi un braccio di ferro per il potere tra il Senato e gli imperatori, che si appoggiarono alla fedeltà dell'esercito, irrigidirono le loro posizioni assolutiste e perseguitarono quegli intellettuali che da posizioni filorepubblicane contestavano il potere. Per la prima volta dopo Augusto, gli intellettuali cominciarono a essere all'opposizione ed espressero un'inquieta sensibilità per il presente.
La letteratura rimase aristocratica nel gusto e nelle forme, con l'unica eccezione di Fedro, che rielaborò in modo originale in versi latini le favole popolari del greco Esopo con testi (ne abbiamo 5 libri) accolti, non a caso, poco benevolmente dalla cultura ufficiale. Per l'influenza delle scuole di retorica (che, nelle mutate condizioni storiche, occuparono progressivamente gli spazi che erano stati propri, in età repubblicana, dell'oratoria), per il trasformarsi della sensibilità e dei valori, oltre che per il ruolo svolto dalla filosofia, sempre più attenta ai problemi individuali dell'uomo, nacque una letteratura nuova caratterizzata da un gusto modernista, anticlassico e anticiceroniano.

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