Letteratura latina _18:Si vis pacem para bellum

Letteratura latina _18

Posted by Massimo Meridio On martedì 27 marzo 2012 0 commenti

I Dialogi

Sono una raccolta di opere filosofiche, in tutto dieci distribuite in dodici libri (il De ira è in tre). Non sono dialoghi come quelli platonici, con un’ambientazione storica, anche se fittizia, ma l’autore parla in prima persona rivolgendosi al dedicatario dell’opera. Si incanalano quindi nel filone diatribico della filosofia cinico-stoica, anche per l’impostazione dicorsiva e per la frequente presenza di domande e risposte di un interlocutore fittizio (portavoce delle opinioni comuni spesso).

Consolatio ad Marciam

E’ l’opera più antica. Seneca vuole consolare Marcia, alla quale è morto un figlio. L’opera s’inserisce nella tradizione (tipica nella letteratura greca e attestata in quella latina nella Consolatio di Cicerone) della "consolazione filosofica". Si vuole dimostrare che la morte non è un male, perché è o la fine di tutto o il passaggio ad una vita migliore. Il carattere è retorico e lo stile molto sostenuto, e Seneca mostra la sua perfetta capacità di rielaborare il luogo comune oltre alla padronanza dei mezzi espressivi.

Consolatio ad Polybium
Si rivolge ad un potente liberto di Claudio, per la morte di un fratello. Essendo una consolatio mortis, l’argomentazione è simile a quella utilizzata nell’altra opera citata. La differenza è che qui Seneca aveva il preciso scopo di lodare l’imperatore Claudio, parlando al suo liberto, sperando in una grazia dall’esilio. L’elemento encomiastico è preponderante, tanto che secondo alcuni, l’attribuzione dell’opera non è certa. In realtà questa è la semplice prova che Seneca aveva "subito una sconfitta morale" (Traina).

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