Letteratura latina _31:Si vis pacem para bellum

Letteratura latina _31

Posted by Massimo Meridio On martedì 27 marzo 2012 0 commenti

AGRICOLA
L’Agricola pare sia stato composto intorno al 97 ed è incentrato sulla figura di Giulio Agricola. L’opera si apre con un proemio ove si annuncia un chiaro ed articolato programma storiografico: narrare i rovinosi eventi del principato di Domiziano e quelli più felici dell’età di Nerva e Traiano. L’autore rievoca poi le origini, la formazione e la carriera del protagonista fino al momento in cui egli assume la carica di governatore della Britannia. Si apre a questo punto un excursus a carattere geografico ed etnografico sull’isola, i suoi abitanti, il clima, cui segue una ricostruzione della conquista e della dominazione romana in quella regione. La parte centrale e più cospicua dell’opera è dedicata all’attività di Agricola durante la sua permanenza sull’isola. Saggi provvedimenti di riforma sul piano amministrativo e civile si accompagnano a fortunate operazioni militari, che portano alla conquista di nuovi territori. Ad interrompere l’opera di Agricola viene il richiamo del princeps Domiziano, invidioso dei successi del suo generale. Di ritorno nella capitale, il protagonista si ritira a vita privata e la morte lo coglie prematuramente. L’epilogo esalta le virtù esemplari dell’estinto. L’opera si sviluppa in una zona di intersezione fra generi letterari diversi che vanno dalla laudatio funebris alla biografia encomiastica, dall’opera storica ed etnografica al libello politico. Nella pluralità dei modelli, l’unità del libretto è assicurata dallo sguardo teso e appassionato dell’autore, dalla complessità del suo pensiero politico, dalla forza sentenziosa e drammatica della narrazione. Elogiando Agricola, Tacito si propone di indicare un modello di comportamento politico: pur vivendo in un’epoca difficile, Agricola non si era sottratto ai suoi doveri, continuando a servire Roma. La polemica è rivolta contro quanti avevano scelto una forma di protesta sterile e plateale, preferendo un’ambitiosa mors (suicidio degli stoici), all’onesto lealismo di funzionari come Agricola. L’elogio di Agricola è anche l’elogio della medietas, virtù basilare nel sistema etico classico, via di mezzo tra il deforme obsequium di quanti si avvilirono fino al servilismo più abietto e l’abrupta contumacia di quanti si irrigidirono in una sterile opposizione.

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