Scrittura e pronuncia del latino:Si vis pacem para bellum

Scrittura e pronuncia del latino

Posted by Massimo Meridio On lunedì 26 marzo 2012 0 commenti

Un alfabeto per il latino fu adottato fin dall'VIII secolo a.C., cioè fin dagli albori della storia di Roma. Come generalmente accade, quando un popolo inventa un alfabeto o ne adatta uno "straniero" alle esigenze della propria lingua, c'è un'alta corrispondenza tra grafemi e fonemi, cioè ad ogni lettera corrisponde (esclusi eventuali allofoni) un solo suono.
Questo con tutta probabilità avvenne anche con il latino. L'evoluzione di una lingua, tuttavia, porta il parlato a divergere dallo scritto (si pensi per esempio all'inglese, al gaelico o al francese). Il latino non fu esente dall'evolversi e lo testimoniano alcuni fenomeni fonetici avvenuti nel corso del tempo, in particolare il rotacismo. In generale, queste modifiche nel parlato furono introdotte nello scritto (talvolta, come nel caso del rotacismo, con delle apposite leggi), almeno fino all'epoca classica.
Il modo di pronunciare il latino così come è a noi giunto mostra diverse divergenze dalla relazione "ad ogni grafema un fonema"; questo ha spinto i filologi ad indagare su quale potesse essere l'effettiva pronuncia originaria del latino. Peraltro, la pronuncia del latino che ci è stata trasmessa presenta un quadro di fenomeni fonetici che possono benissimo far risalire ad una prima pronuncia di questa lingua (per esempio la palatalizzazione delle velari che le ha portate a mutarsi in affricate, oppure l'assibilazione di /tj/ seguito da vocale in /tsj/).

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