Letteratura latina _17:Si vis pacem para bellum

Letteratura latina _17

Posted by Massimo Meridio On martedì 27 marzo 2012 0 commenti

SENECA

Si tratta di una figura di spicco della letteratura romana essendo, assieme a Cicerone, l’unico esponente della prosa filosofica romana. E’ poi l’unico poeta tragico del quale siano stati conservati tesi in modo non frammentario. Le sue tragedie ebbero grande diffusione già dal Medioevo. Nato da una ricca famiglia provinciale di ramo equestre, dopo aver vissuto i primi anni della sua vita nella natale Cordoba, si trasferì a Roma dove studiò con Papirio Fabiano, Attalo (stoico) e Sozione (neopitagorico). Imparò dai suoi precettori costumi sobri ed austeri, che ben si conciliavano con la sua tendenza alla vita contemplativa. Per non dare un dispiacere al padre, dovette però seguire il cursus honorum e ricoprì la carica di questore, carica che, unitamente alle sue grandi qualità oratorio, lo fece entrare alla corte dell’imperatore. Ebbe però sempre rapporti difficili, dapprima con Caligola (che non lo fece uccidere solo grazie all’intervento di una donna), poi con Claudio, che accusatolo di adulterio, lo esiliò in Corsica nel 41 d.C. L’esilio durò otto anni, quando venne richiamato a Roma con l’incarico di precettore del giovane Nerone. Nel 54, Claudio morì, Nerone, neppure diciottenne, fu incoronato imperatore, e di fatto fu Seneca a reggere l’impero. Nel 59 Nerone fece uccidere la madre, ma Seneca restò al suo fianco finché nel 62 la sua posizione era troppo indebolita dalle brame dell’imperatore e il filosofo chiese di potersi ritirare. Seguirono tre anni (fino alla morte) di intenso studio e produzione letteraria. La sua morte avvenne su ordine di Nerone che lo accusò di essere implicato nella congiura dei Pisoni, ed egli la affrontò con coraggio e serenità, ispirandosi ai grandi filosofi del passato.

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