Letteratura latina _27:Si vis pacem para bellum

Letteratura latina _27

Posted by Massimo Meridio On martedì 27 marzo 2012 0 commenti

GIOVENALE:

Nacque nel Lazio meridionale tra il 50 e 60. Ci viene descritto da Marziale come un cliente, dato che ci fa pensare alla sua umile condizione sociale ed economica. Ebbe però un ottima formazione retorica. Morì dopo il 127. Scrisse 16 satire in esametri divise in 5 libri.

Giovenale prosegue una fiorente tradizione rappresentata da Lucilio, Orazio e Persio, i quali avevano elaborato il concetto di satira fissandone le caratteristiche da seguire. La prima satira è quasi interamente dedicata ad argomenti letterari, critica la letteratura moderna attaccando la cultura contemporanea in particolare le recitationes, che ritiene istruzioni inutili, e svaluta la mitologia come Marziale, che contrapponeva all’inverosimiglianza dei miti la verità della propria poesia. Spiega le ragioni che lo hanno spinto a scegliere la satira come genere sostenendo che data la serie di aberrazioni, delitti, scandali e perversioni è “difficile non scrivere satire”. L’attenzione del poeta è catturata dalla realtà. Giovenale tende ad enfatizzare gli eventi che riporta. L’argomento principale della sua poesia è il comportamento umano visto nel suo aspetto più negativo e deteriore dato il livello di corruzione raggiunto nella Roma del suo tempo. Giovenale, come Marziale, non si propone di educare e correggere, non attribuendo, dunque, ala sua satira una funzione terapeutica, ma solo di denuncia, non rivolta agli individui, ma ai vizi. Il mezzo del quale si serve per affrontare la materia è quello dell’indignatio.

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